Istituita con D.A. del 25 luglio 1997, la Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta si estende per 3221,95 ettari tra i Monti Nebrodi e i Peloritani. Un panorama unico, dallo straordinario valore geomorfologico, ospita nella porzione Nord-orientale il sito megalitico dell’Argimusco, mentre a 1341 m.s.l. presso Croce Mancina (la vetta più alta) è possibile scorgere i famosi “patriarchi”, esemplari ultracentenari di Cerro.
Peonie, Biancospino, Ginestra e rosa canina, compongono il sottobosco, mentre una ricca e variegata flora di Felci, Pioppi Neri e Salici, costeggiano i torrenti Licopedi, Pistone e Fontanazza. Alla diversità degli ambienti corrisponde poi, una molteplicità di forme animali. Tra Gufi, Falchi, Barbagianni, Sparvieri, Martore, Volpi, Gatti Selvatici, Ghiri, Donnole,Topi Quercini, ecc ecc , con un po’ di fortuna è possibile ammirare anche il volo dell’Aquila Reale.
Molti i percorsi e le strade sterrate, punti informativi, aree attrezzate e piste ciclabili, che si prestano facilmente agli sport di montagna o anche alle semplici passeggiate, in uno scenario quasi incantato. Nel cuore di una natura pura e selvaggia è possibile ripercorrere tanto il “Sentiero dei Patriarchi” (3,5 km), dopo aver raggiunto l’ex-caserma forestale, quanto quello della “Trota” (10,5 km) che bordeggia il torrente Licopedi al centro della Riserva. A questi si affiancano il suggestivo “Sentiero di Federico II” seguito dall’imperatore per le sue battute di caccia, tra Monte Fontana Scavi e Monte Cerreto; il “Sentiero Pittari” (5,9 km) sul versante meridionale, tra Pizzo Paolo e Punta dell’Aquila; il “Sentiero Faggita” (2 km circa) e il “Sentiero Vuturi” che aggira Monte Croce Mancia fino Portella Malpertuso, ricongiungendosi con l’ingresso di Malvagna.
Francesca Bisbano