Tra gli angoli più noti, ritratti e fotografati di Montalbano Elicona, rientra sicuramente “Vicolo Placido Fiore“. La piccola stradina deve il nome a Placido Fiore, morto nel 1684 e fondatore dell’opera di beneficenza nota come Peculio.
Egli era “dottore in ambo le leggi” e solito “sovvenire le famiglie bisognose con rilasci di crediti suoi”. L’istituzione del Peculio prevedeva infatti, l’affidamento in enfiteusi di 50 salme di terra a piccoli coltivatori, con l’obbligo di seminarle, pena la perdita del beneficio. Questo in quanto a partire dal 1671 i raccolti non erano stati proficui e di lì a poco, nel 1674 a Messina scoppierà la rivoluzione contro la Spagna.
Erano anni difficili e la popolazione subiva continue vessazioni. I villaggi venivano saccheggiati e i mulini distrutti, così i messinesi chiedevano ovunque carichi di grano. L’azione di Placido Fiore nella congiuntura di quegli anni, si configura dunque come una scelta illuminata di politica agraria.
L’opera di beneficenza da lui istituita continuerà per secoli ad assolvere la sua funzione, tant’è vero che sino al 1838 si continuò “il Panizzo per i poveri. Dopo il Peculio si convertì in Monte Agrario per dazione di semina coll’agio, a un mondello a tumulo, poi a due carrozze, indi a una carrozza“.
Infine “nel 1860 si stabilì l’opera di prestanza, ossia di pegni e nel 1887 si fondò la Cassa Agraria con dispensare il denaro al 6% per mezzo di cambiali“. Così riorganizzato a partire dal 1887 il Monte ha contribuito a finanziare le trasformazioni agrarie, che i privati hanno messo in opera nel territorio.
Fonte : “Montalbano Elicona Storia ed Attualità” di Nicola Terranova
Foto: tratta da internet
Francesca Bisbano