Oltre 50 artisti in mostra al castello svevo-aragonese, testimoni di un lavoro che scaturisce dalle suggestioni interne alla materia per esaltare la sua più intima essenza
Creatività, originalità ed espressione oltre ogni confine fisico e pisicologico, diventano protagoniste del primo evento autunnale nel borgo più bello d’Italia.
Dal 3 al 18 ottobre infatti, presso i saloni del castello svevo-aragonese, sarà allestita la mostra collettiva “Nutrirsi d’Arte-Informale Ieri ed oggi”. L’evento promosso dai comuni di Montalbano Elicona e di San Giustino (PG) con l’Associazione Melisciano Arte presenta opere di pittura, scultura e installazioni di oltre 50 artisti dell’arte informale. I lavori saranno affiancati dalla selezione di 6 stampe digitali di autori storicizzati dal 1910 al 1979, esplicitati con contenuti didattici per comprendere e contestualizzare i prodromi e gli epigoni di tale esperienza.
La Regia Ades di Federico III d’Aragona diventa seconda tappa di un cammino espositivo, iniziato lo scorso aprile con un’edizione per il centenario della nascita di Alberto Burri, maggiore rappresentate del movimento. Tutto ciò che è estro, fantasia, è interesse e costituisce motivo di dialogo in qualunque codice o linguaggio sia espresso. In un contesto, ove trovano spazio vecchi e nuovi talenti dall’Italia, dalla Francia e dall’Olanda, la mostra nasce declinando questa categoria espressiva sotto tutti i punti di vista e con tutte le sfaccettature possibili: materico, gestuale, segnico spaziale e plastico.
Le espressioni artistiche si mostrano in suggestioni, che rieccheggiano il senso della filosofia di Burri e intendono integrare i contenuti esposti, con opere di artisti autoctoni per confrontare e indagare i linguaggi informali suggeriti dall’ambiente isolano. Attraverso una visione comparata di verbi coniugati in ambiti storici e geografici specifici, fortemente influenzati dal maestro umbro, si esaltano le diversità, perché ci si avvicini ad un settore del mondo della cultura, talvolta troppo distante o poco comprensibile.
Si tratta di “lavori creati a più mani”, spiega la professoressa Maria Inferrera che, “destrutturati o frammentati, scomposti per campiture di colore in sagome, ne originano altri. Ogni frammento è stato adottato da un artista che attenendosi al colore originale lo ha ricostituito secondo il suo stile. Sono nate così delle opere/frammento che esaminate singolarmente sono compiutamente definite, ma al tempo stesso il loro assemblaggio contribuisce alla riproposizione e ricostruzione dell’opera d’arte che le ha originate; da questo assemblaggio di opere nasce l’esperienza di arte frammentalista”.
Durante l’innaugurazione del 3 ottobre 2015, a partire dalle ore 10:11 seguiranno: l’esposizione di Bonsai a cura del professore Riccardo Passantino e New Generation Speace, performance a cura di Adele Mondello, Marcella Cilona, Giorgia Minisi, Giuseppe Raffaele e Ilenia Delfino.
Ipazia88