Ramon Muntaner (1265 – 1336) fu un comandante di ventura, politico e cronista catalano. Nel corso della sua vita avventurosa soggiornò anche a Montalbano Elicona.
Muntaner era figlio di un feudatario catalano e già all’età di undici anni faceva parte del seguito di Pietro d’Aragona in Francia. Nella prima parte della sua vita, militò come soldato e comandante nella celebre Compagnia Catalana, un gruppo di almogaveri, mercenari della Corona d’Aragona, capitanati dal condottiero Ruggero da Fiore. Al seguito della sua compagnia, Ramon partecipò a varie guerre, dalla Turchia alla Spagna e alla Sicilia.
Ritiratosi dalla vita militare nel 1327, si dedicò alla scrittura di un’opera di cronaca storica, la Crònica de Ramon Muntane, che in seguito divenne nota come una delle quattro Grandi cronache catalane, che raccontano la storia della corona d’Aragona e della Catalogna nel XIII e XIV secolo.
Nel suo libro, Ramon Muntaner narra anche della sua visita alla corte di Federico, nel Castello di Montalbano. E’ un brano breve ma costituisce una affascinante testimonianza diretta dell’importanza della regia aedes di Montalbano:
“Io, Ramon Muntaner, in quella stagione ero arrivato dalla Romania alla Sicilia e lì chiesi licenza al signor Re della Sicilia di andare in Catalogna in cerca della mia promessa sposa, che mi era stata promessa, ancora giovinetta, circa dieci anni prima; il re me lo accordò volentieri e allora feci armare una galea a cento remi, di mia proprietà. Il Re mi comandò che quando l’avessi armata, andassi a trovarlo a Montalbano, che era in montagna a tredici leghe da Messina, dove passava l’estate (eravamo nel mese di luglio) perché intendeva mandare dei regali alla madonna Regina di Aragona e agli infanti e voleva che li portassi con me;
(…) dopo che ebbi sistemato le mie cose a Messina e armata la galea, salii a Montalbano per accomiatarmi dal Re. Giunto a Montalbano il Re mio signore aveva fatto arrivare Don Simone de Montoliu; il giorno seguente, il Re mi convocò nel suo palazzo, dove si trovavano il conte Manfredi de Clermont, messer Damiano de Palasi, messer Arrigo Rosso e molti altri possidenti dell’isola, svariati cavalieri catalani e aragonesi e molta altra gente illustre, di tal fatto che nel palazzo si trovavano non meno di cento uomini di grande valore e molte altre persone.”
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Claramunt come dice Muntaner no Clermont non c entra niente