Celebrata al castello di Montalbano Elicona la cerimonia d’investitura dei postulanti della onlus Nova Militia Christi- Ordine dei Cavalieri Templari
Anche quest’anno il prezioso borgo di Montalbano Elicona ha ospitato la conferenza Agape 2018 della Nova Militia Christi Equites Hierosolymilitani Templi.
Domenica 29 luglio il gran maestro Paolo Turiaco ha accolto entro le mura del castello Federico II la promessa, sigillata dal “si lo voglio”, di 18 postulanti al servizio di Dio e degli altri. La scelta della location non è stata casuale, poiché non si esclude che nel medioevo l’edificio abbia già ospitato i cavalieri templari.
Studi recenti, infatti, indicano la presenza dell’ordine alla corte di Re Fedrico dopo gli arresti del 1307 disposti da Filippo IV e la fuga in Sicilia. Qui il sovrano aragonese si schierò a favore dei monaci guerrieri accusati di eresia e offrì protezione a congreghe di mendicanti come i Catari o Albigesi, considerate loro alleati. Nonostante l’unione fra i due gruppi non sia stata accertata, è vero che i primi non intrapresero mai la crociata contro gli Albigesi, iniziata da Innocenzo III nel 1209. Temuto e perseguitato quel gruppo di cristiani gnostici che non si riconosceva nel clero romano, ottene asilo presso le commende dei Templari e forse anche a Montalbano Elicona, dove qualcuno ha parlato di simboli albigesi nelle chiese del borgo. In particolare le chiesette di Santa Caterina e dello Spirito Santo sono dette “chiese catare” per l’assenza di abside, presbiterio e croci, fino alla ricostruzione del tardo trecento. La stessa rosa a otto petali, che sul portale dell’una e sul prospetto dell’altra raffigura le otto direzioni del cielo è stata interpretata come simbolo dei Catari e dei Templari.
Alla nomina di elevazione a Cavaliere del Tempio – Custode di Pace ha presenziato anche il Maestro Klauss Bloss dell’Ordo Militaris Teutonicus e alcune delegazioni di cavalieri provenienti dalla Polonia, l’Estonia, l’Ucraina, la Romania e l’Argentina. L’evento dedicato all’amore universale che unisce l’umano al divino, si è concluso nella cappella reale del castello con l’omaggio e la benedizione del sepolcro di Arnaldo da Villanova.
Francesca Bisbano