Sono momenti difficili, quelli che hanno seguito lo schianto
del Boeing 737, avvenuto domenica 10 marzo poco dopo il decollo da Addis Abeba. L’indomani dal disastro aereo che ha coinvolto 157 persone, la Sicilia si stringe intorno alla famiglia di Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali, accertato tra le vittime dell’incidente.
Tanti i messaggi di addio sui social, dove il professore è ricordato come brillante archeologo e politico attento ai bisogni dell’isola. Autore dell’opera scientifica ” La Sicilia nella Preistoria” è stato il primo Sovrintendente del mare della Regione Siciliana. Uomo sensibile allo sviluppo dell’arte e dell’architettura dal 2004 al 2019 ha ricoperto incarichi presso le Università di Palermo, Napoli, Roma e Bologna. Di lui rimangono il pensiero, l’intelligenza, la gentilezza, la disponibilità ad ascoltare, le tante ricerche e i progetti rimasti in sospeso .
Il mondo letterario perde uno studioso militante e rigoroso, che ha dedicato gran parte della sua vita alla ricostruzione delle culture e dei rapporti fra le popolazioni del mondo antico. La politica, invece, piange un uomo “perbene” che “ha saputo associare con descrizione il ruolo di assessore ad una indiscussa professionalità”. Queste le riflessioni di Filippo Taranto, sindaco di Montalbano Elicona nell’esprimere il cordoglio al Presidente Nello Musumeci e a tutta la giunta regionale, appena appresa la notizia.
Sebastiano Tusa, intellettuale acuto e raffinato, ha visitato il comune nebroideo lo scorso ottobre, come ospite della conferenza mondiale ICHAM/ICOMOS 2018 su Argimusco. Occasione in cui il primo cittadino ha apprezzato da subito, l’umiltà e l’amore per la bellezza del compianto assessore.
In ore di lutto per le istituzioni, l’ultimo pensiero va a un grande professionista, convinto che lo sviluppo di una regione passa anche dalla corretta gestione del suo patrimonio storico-culturale e architettonico. “La morte dell’assessore Sebastiano Tusa ha impoverito tutti” commenta Taranto “nulla però potrà cancellare i ricordi e le opere, che non solo testimoniano i risultati ottenuti da un uomo che ha migliorato la Sicilia, ma anche la necessità di continuare a costruire il futuro dell’isola sulla cultura e il turismo, di cui andiamo sempre fieri, ma non siamo ancora in grado di gestire competitivamente con gli altri paesi europei”.
Francesca Bisbano